04
Ago
I criteri SRI ed ESG
Buongiorno e buon inizio settimana,
questo inizio mese di agosto in cui l’Italia (almeno pre-Covid….) si ferma inspiegabilmente per le ferie con una frase di Ed Sheeran : “…Quando qualcuno ti dice che non ce la farai, hai il dovere di dimostrare che si sbaglia…”.
Il tema dei cambiamenti climatici pare stia anche diventando il vero e proprio braccio di ferro tra Trump e Biden sui sui misurarsi per le prossime elezioni presidenziali. Sicuramente è un tema che, anche a seguito del lockdown, ci ha fatto vedere cosa può voler dire “fermare il mondo” per farlo respirare e nessuno oggi può più girare la faccia e negare che il futuro si combatterà anche su quella battaglia.
questo inizio mese di agosto in cui l’Italia (almeno pre-Covid….) si ferma inspiegabilmente per le ferie con una frase di Ed Sheeran : “…Quando qualcuno ti dice che non ce la farai, hai il dovere di dimostrare che si sbaglia…”.
Il tema dei cambiamenti climatici pare stia anche diventando il vero e proprio braccio di ferro tra Trump e Biden sui sui misurarsi per le prossime elezioni presidenziali. Sicuramente è un tema che, anche a seguito del lockdown, ci ha fatto vedere cosa può voler dire “fermare il mondo” per farlo respirare e nessuno oggi può più girare la faccia e negare che il futuro si combatterà anche su quella battaglia.
SRI, L’INVESTIMENTO SOCIALMENTE RESPONSABILE
Il primo acronimo importante nell’investimento sostenibile è “SRI”, che sta per “Socially Responsible Investing”, ossia investimento socialmente responsabile. Le strategie SRI tendono a seguire un approccio basato sull’esclusione, eliminando l’esposizione che l’investitore non desidera inserire in portafoglio a determinati settori quali il tabacco, il gioco d’azzardo, l’alcool e le ari, o evitando in toto l’esposizione alle aziende ubicate in specifici paesi.
Gli investitori istituzionali sono stati tra i primi ad abbracciare questo tipo di investimento. Più in generale, la scelta di evitare settori e paesi specifici ha lo scopo di sortire effetti positivi sul piano dell’impatto sociale e di adottare un approccio di investimento prudenziale.
ESG, L’INTEGRAZIONE AMBIENTALE, SOCIALE E DI GOVERNANCE
Un altro acronimo in grande evidenza è “ESG”, che sta per “Environmental, Social and Governance” (ambientale, sociale e di governance). Si tratta di un termine entrato nell’uso comune nel 2005 come parte di un’iniziativa sposnorizzata dalle Nazioni Unite, che ha gettato le basi per l’integrazione dei fattori ambientali, sociali e di governance tra le componenti chiave dell’analisi, dei processi e delle decisioni nell’ambito della gestione degli investimenti.
Anche l’approccio ESG prevede l’uso di filtri che, a differenza dell’SRI, non puntano ad escludere investimenti “ dannosi”, quanto piuttosto ad individuare le società “virtuose” che potrebbero realizzare una sovraperformance.
Le strategie ESG tendono infatti a ricercare le società che valutano i fattori ambientali, sociali e di governance come un’ulteriore fonte di valore.
E’ innegabile che se l’investimento deve andare di pari passo all’evoluzione del mercato le società saranno tanto più legate a criteri di sostenibilità quanta futuribilità avrà il loro business. In questo turbolento 2020 criteri quali ESG e SRI hanno avuto grande visibilità e peso nella valutazione degli investimenti proprio per un “cambio” nella visione e valutazione dei business in un contesto futuro che potrebbe essere parecchio diverso da quello attuale.
Il colosso degli investimenti BlackRock ha recentemente divulgato un report di sostenibilità che ha preso in esame le società in cui investe. Come si legge nel documento: “… nel 20202 abbiamo individuato 244 aziende che stanno compiendo progressi insufficienti nell’integrare il rischio climatico nei vari business model e nelle loro informative. Siamo intervenuti con attività di voto contro 53 di esse, il 22% del totale. Le restanti 191 società sono state messe “ in osservazione”. Quelle che non compiono progressi significativi rischiano un’attività di voto nei confronti del managementenel 2021….”.
Larry Fink, co-fondatore e Presidente di BlackRock, promette di non fare sconti in assemblea a chi non deciderà di allinearsi alla sua politica sul clima, volta alla lotta contro i cambiamenti climatici.
Il vostro gestore vi ha mai parlato o proposto un prodotto di questo genere facendovi ragionare sulla loro centralità e qualità in un futuro neanche troppo prossimo? Sapete che Mornigstar oltre ad assegnare le famose “stelle” dall’anno scorso assegna anche i “globi” per definire e classificare i prodotti in termini di investimenti sostenibili?
Allianz Bank è altrettanto molto sensibile ai temi ESG e SRI e ogni casa di investimento ha a catalogo più prodotti che rispettano tali requisiti.
La speranza per il futuro è che l’investimento sostenibile e responsabile diventi la normalità, che vada addirittura a soppiantare gli investimenti di tipo tradizionale, e che il mondo della finanza si renda conto sempre più che esso non è estraneo a questioni di tipo ambientale e sociale, ma che anzi la finanza è proprio uno dei mezzi principe per cambiare lo stato delle cose.
SRI ed ESG non sono solo “moda”, sono il futuro. Vostro e dei vostri figli.
Come sempre sono a vostra disposizione, dal vivo o anche live.
Fatevi sentire anche solo per avere qualche idea o spunto di riflessione/approfondimento., io vedrò di trovare il tempo per essere a vostra disposizione.
Saluti e buona prima settimana di agosto tanto ai lavoratori quanto ai vacanzieri.
A presto!
Matteo Falagiarda
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